Strage di Bologna (2 agosto 1980 – 2 agosto 2020)

Strage di Bologna 40 anni dopo

Il 2 agosto di 40 anni fa (1980), nella stazione ferroviaria di Bologna Centrale, alle ore 10.25 una bomba esplode portando via con sé 85 persone (moltissime erano giovani) e ferendone 200. Un attentato che conclude una lunga fase stragista degli “anni di piombo” (ci furono altri attentati come la strage di Piazza Fontana del 1969, la strage di Piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e la strage del treno Italicus del 4 agosto 1974). Nel 1980 avevo quasi 12 anni e mi ricordo chiaramente i TG con le immagini devastanti. Dalla magistratura sono stati individuate e condannate alcune persone, ma dei mandanti ancora non si è fatta chiarezza. Ho quindi reinterpretato lo stemma della Città di Bologna, creando una bocca con i denti insanguinati al centro (in pratica ho tolto dallo scudo ovale le quattro parti, due contenenti una croce rossa su sfondo bianco e le altre due la scritta “Libertas” posta su sfondo azzurro; il tutto viene sovrastato da una testa di leone). Tra i deceduti c’era Sergio Secci, nato a Terni (24 anni all’epoca, si era laureato al DAMS); il papà di Sergio (Torquato Secci) fu il Primo Presidente delle vittime della strage e, insieme alla moglie Lidia, hanno cercato la Verità per tanto tempo. La Sig.ra Lidia, rimasta poi vedova, la vedevo spesso: quando usciva dalla sua abitazione, che si trovava nella via dove ho abitato per oltre 45 anni, indossava abiti scuri. Quanta tristezza dentro di Lei per la perdita tragica del figlio, un dolore portato avanti negli anni davvero con Grandissima Dignità. “Anche nel dolore v’è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio” (Lucio Anneo Seneca – Filosofo, drammaturgo e politico romano; 4 a. C. – 19 aprile 65).

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