Ustica: 40 anni dopo

USTICA 40 anni dopo

La strage avvenuta il 27 giugno 1980 (trattasi di un DC-9 Itavia che alle ore 20.59 scomparve dai tracciati radar per inabissarsi nel Mar Tirreno; a bordo c’erano 81 persone, tra passeggeri e componenti dell’equipaggio). Questo volo di linea (HI870) era partito da Bologna-Borgo Panicale e doveva arrivare all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi, ma così non avvenne. In quel momento, secondo quanto sostenuto dal Governo, si trattò di ” abbattimento da parte di aereo non identificato in scenario di guerra aerea”. Il primo ad essere incolpato fu il costruttore dell’aereo “Itavia”, una persona serissima che dopo questa strage, deperì fino a giungere alla morte per essere stato incolpato – ingiustamente – di un “cedimento strutturale” del suo velivolo (il Ministero dei Trasporti e della Difesa sono stati condannati, dalla Corte di Appello di Roma, a pagare alla società Itavia 330 milioni di euro per il danno subito a causa del fermo della flotta aerea e della revoca della concessione successiva). Un intreccio infinito di responsabilità di persone importanti i cui nomi ancora faticano ad emergere, testimoni scomparsi uno dietro l’altro per cause sconosciute. L’Associazione parenti delle Vittime della strage di Ustica ha ottenuto, dopo anni di lotte estenuanti, che la distruzione del DC-9 è avvenuta per un“abbattimento”, non per cedimento. Dal trentennale di questa strage (che ancora ricordo bene) al quarantennale (oggi) ancora i nomi dei colpevoli non affiorano. I cosidetti “amici” Stati Alleati non collaborano come dovrebbero e i nostri politici non credo abbiano il coraggio di chiedere Giustizia per tutte quelle Persone uccise e, soprattutto, di impegnarsi per conoscere la Verità su quanto accaduto. “Ogni verità passa attraverso tre fasi: prima viene ridicolizzata; poi è violentemente contestata; infine viene accettata come ovvia” (Arthur Schopenhauer – Filosofo tedesco; 1788-1860).

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