Lufth…ansia

Lufthansia

Lufthansia

Il giorno 24 marzo 2015 un airbus A 320 della compagnia low-cost tedesca “Germanwings” (controllata al 100% dalla Lufthansa), partito da Barcellona e diretto a Dusseldorf, precipita (in una prima fase inspiegabilmente) sulle Alpi francesi presso la località di Prads-Houte-Bléone nei pressi della città di Digne, causando la morte di 144 passeggeri, 2 piloti e 4 menbri dell’equipaggio. Trascorsi pochi giorni si è invece accertata la responsabilità del copilota Andreas Lubitz, un ragazzo di 27 anni sofferente di depressione. Non si potrebbe fare in modo di far conoscere subito gli esiti degli esami clinici (in modo telematico, via mail, via fax o in qualsiasi altro modo) alla compagnia aerea e/o alle torri di controllo? Se il copilota era stato ritenuto non adatto al volo, perchè nessuno sapeva di tutto questo? Ormai piangere non serve, certo è che sarà molto ma molto arduo per i parenti delle vittime accettare una tragedia simile e, per tutti coloro che quotidianamente utilizzano gli aeromobili, controllare un forte senso di inquietudine. “La paura del pericolo è diecimila volte più spaventosa del pericolo vero e proprio, quando si presenta di fatto davanti ai nostri occhi; e l’ansia è una tortura molto più grave da sopportare che non la sventura stessa per la quale stiamo in ansia” (Daniel Defoe, Robinson Crusoe, 1719).

 

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