Terrorismo in TV

Terrorismo in TV

Terrorismo in TV

Il 13 novembre 2015 un attacco terroristico, condotto da sette uomini all’interno della città di Parigi, ha causato 130 morti e tante altre persone ferite in modo gravissimo. Dopo l’attentato al giornale satirico, questa volta è avvenuto un passaggio in più, ovvero è stato considerato un “obiettivo sensibile” sparare su persone completamente inermi (quindi del tutto inatteso), nel momento in cui bevevano un caffè o una birra oppure semplicemente intente ad ascoltare musica e a danzare. Tutto questo perpetrato da ragazzi che hanno ucciso altri ragazzi. Un mondo orribile; a volte vorremmo non accendere più la TV che incute davvero terrore. Ma la paura non ci aiuterà. Ci servirà forse di più capire i motivi profondi di ciò che il mondo chiede, delle ingiustizie sociali, dell’espansione di alcuni popoli a danno di altri solo per ragioni economiche e geopolitiche, degli “affari sottobanco” portati avanti da molti paesi influenti, della produzione e della vendita indiscriminata delle armi. Un mondo che non si ricorda più del suo passato, un mondo che non ha memoria e che cela la testa sotto la sabbia per non vedere, non durerà molto. Ancor di più dobbiamo oggi abbandonare i nostri egoismi e fare entrare “aria nuova” nella nostra Anima, offuscata da pensieri di guerra, vendetta e conquista. “Gli uomini sono in guerra tra loro, perché ogni uomo è in guerra con se stesso”. (Francis Meehan)

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